Elettromiografia EMG professionale Reggio Emilia | Poliambulatorio C.T.R.

Formicolii, mancanza di forza nelle mani, dolori agli arti inferiori o l’ormai diffusissima sindrome del tunnel carpale possono essere segnali di problematiche neuromuscolari.
In questi casi l’esame elettromiografico è lo strumento diagnostico migliore per studiare queste problematiche, individuando o escludendo eventuali patologie a nervi e muscoli.
Ecco qualche informazione utile sull’elettromiografia.

Cos’è l’elettromiografia

L’esame elettromiografico (EMG) è un test diagnostico che fa parte della neurofisiologia clinica e viene prescritto per l’individuazione e controllo di tutte quelle patologie che possono colpire il sistema nervoso periferico o l’apparato muscolare.
L'esame si divide in due parti: l’elettroneurografia e l’elettromiografia effettiva nella quale vengono valutate rispettivamente la velocità di conduzione delle fibre nervose e l’attività elettrica generata dal muscolo.

A cosa serve l’elettromiografia?

L’elettromiografia ha come obiettivo l’analisi e valutazione dei nervi sotto vari aspetti come velocità di conduzione delle fibre nervose (sia muscolari che sensitive) e attività muscolare a riposo o in tensione.
L’esame elettromiografico permette di individuare:

  • Malattie muscolari
  • Malattie ai nervi periferici (es. Sindrome del tunnel carpale)
  • Malattie dei motoneuroni celebrali e spinali (es. SLA o poliomielite)
  • Radicolopatie (es. Ernia del disco)

Come si svolge l’esame elettromiografico

L’elettromiografia ad arti inferiori, superiori o schiena, durante la prima parte prevede il posizionamento degli aghi-elettrodi non invasivi sulla pelle del paziente che provocano dei piccoli stimoli elettrici lungo il percorso dei nervi per testarne conduzione, motoria e sensibilità.
Successivamente si procede con l’elettromiografia vera e propria durante la quale vengono posizionati degli aghi monouso per la valutazione dell’attività muscolare, testata sia in fase di riposo che di contrazione.

Elettromiografia: durata

L’EMG ha una durata variabile che va dai 20 fino ad un massimo di 60 minuti a seconda della zona trattata e della patologia in analisi.

Le controindicazioni dell’elettromiografia

Si tratta di un esame relativamente indolore che nella maggior parte dei casi può venire prescritto a chiunque.
Gli aghi inseriti provocano delle ferite minime e facilmente rimarginabili; tuttavia, per questa ragione, non è consigliato a pazienti emofilici o a rischio emorragico.
Le stimolazioni elettriche possono provocare fastidio o un leggero dolore temporanei e non hanno nessuna ripercussione a lungo termine sul paziente. Possono provocare interferenze elettromagnetiche a tutti i pazienti portatori di peacemaker o altri impianti elettronici ai quali viene quindi sconsigliato di sottoporsi a EMG.

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