Per chi soffre di dolore alle orecchie, perdita di udito o ronzii persistenti risalire all’origine del problema può diventare complesso: le cause possono essere molteplici e un esame accurato è l’unico modo individuarle.
Proprio per questo il test diagnostico più efficace è l’esame impedenzometrico, una procedura rapida e indolore fondamentale per l’analisi di molte patologie.
Scopriamo insieme in cosa consiste.
Esame impedenzometrico: di cosa si tratta
L’esame impedenzometrico, spesso associato all’esame audiometrico, è un test effettuato da uno specialista in otorinolaringoiatria. Dura pochi minuti ed è utile per la valutazione dell'elasticità del timpano e della catena di ossicini responsabili della funzione dell'udito.
Viene utilizzato sia per valutare lo stato di salute dell’orecchio e diagnosticare eventuali patologie uditive sia per monitorare il decorso di una terapia.
Come si effettua l’esame
L’obiettivo dell’esame è quello di stimolare il timpano e la zona dell’orecchio medio (il martello, l’incudine e la staffa). Questa stimolazione avviene attraverso l’inserimento di un cono nell’orecchio del paziente dalla quale viene emessa una pressione sonora di entità variabile.
I differenti gradi di resistenza al passaggio dell’aria determinano l’elasticità di timpani e ossicini, fornendo allo specialista il grado di salute dell’orecchio e diagnosticando diverse patologie uditive come otiti, perforazioni del timpano, etc.
L’esame ha una durata media di 10 minuti.
L’esame impedenzometrico è pericoloso?
L’esame impedenzometrico, in grado di rilevare eventuali problemi uditivi, è totalmente sicuro e indolore per l’intera durata.
Soffri di dolore o fastidio uditivo?
Effettua un esame impedenzometrico al C.T.R. di Reggio Emilia
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