Nei primi mesi immediatamente successivi al parto i neonati possono soffrire di patologie diverse che vanno da piccole deformazioni del cranio (dovute appunto al parto) fino a reflussi gastrici o semplici disturbi del sonno.
In questi casi la problematica può essere più articolata di quanto sembra e l’approccio osteopatico risulta molto efficace per garantire, in modo sicuro ed efficiente, il benessere del bambino.
Ecco come l’osteopata può aiutare i pazienti più piccoli.
Cosa fa l’osteopata pediatrico?
L’osteopatia è una disciplina nata alla fine del XIX secolo che considera il corpo umano come una struttura composta da parti connesse l’una con l’altra.
Si tratta quindi di una materia che concepisce l’apparato umano sempre nella sua interezza e che, attraverso semplici manipolazioni corporee e pressioni, punta a stimolare il processo spontaneo di autoguarigione.
L’efficacia di questa disciplina è stata ampiamente testata e dal 2010 viene riconosciuta come professione sanitaria a tutti gli effetti dall’Organizzazione Mondale della Sanità (OMS).
Anche in ambito pediatrico l’osteopatia è molto utilizzata ed efficace per il trattamento di diverse patologie. In questo campo però le manipolazioni effettuate sono molto delicate e appositamente regolate per intervenire sul corpo del bambino.
L’osteopatia neonatale include principalmente manipolazioni molto semplici e pressioni principalmente sulla zona della testa, schiena o addome.
Quando portare il bambino dall’osteopata?
Il trattamento osteopatico neonatale viene spesso consigliato durante il periodo immediatamente successivo al parto.
In questi mesi, infatti, l’infante può aver subito piccoli traumi dovuti principalmente al parto naturale che possono provocare plagiocefalie (deformazioni del cranio).
Anche successivamente l’osteopatia pediatrica può risolvere diverse problematiche e patologie del bambino, tra cui:
- Coliche
- Reflusso gastroesofageo
- Otite
- Difficoltà di suzione
- Disturbi del sonno
- Irritabilità
Osteopata neonatale: in cosa consiste la visita
La visita inizia con un consulto diretto tra osteopata pediatrico e genitori per svolgere un’anamnesi del neonato e per conoscere le cause che hanno portato a questa visita.
Successivamente l’osteopata neonatale procede con una visita vera e propria che consiste nel far compiere movimenti specifici al piccolo paziente per valutare eventuali problematiche motorie, di postura o di asimmetria.
Una volta individuata la causa della problematica rilevata l’osteopata predisporrà il percorso terapeutico più adatto concordato con i genitori, consigliando una o più sedute successive per il trattamento.
Durante queste sedute l’osteopata svolge manipolazioni e pressioni molto dolci sul corpo del bambino per provocare i processi interni che porteranno alla cura della patologia.
Ogni seduta ha una durata massima di un’ora, variabile a seconda della patologia trattata.
Rischi?
L’osteopatia neonatale prevede trattamenti e manipolazioni molto delicati e non invasivi. Si tratta quindi di una pratica assolutamente innocua se svolta da professionisti esperti e capaci.
Non è consigliabile nei bambini con traumi cranici, fratture o malformazioni congenite.
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