Le ossa sono il nostro sostegno quotidiano, un vero e proprio organo che viene messo a dura prova ogni giorno e che, col passare degli anni, si può indebolire.
Per questo è fondamentale tenere monitorata la resistenza e densità delle proprie ossa, sia come forma di prevenzione sia come analisi in caso di patologie come l’osteoporosi.
La MOC (o Mineralometria Ossea Computerizzata) è un esame totalmente indolore che sfrutta la tecnologia a raggi X per analizzare proprio la densità delle ossa, fornendo in breve tempo al medico curante un quadro preciso sulla salute del paziente.
Cos’è la Mineralometria Ossea Computerizzata?
La MOC è un esame diagnostico che permette di analizzare la densità della struttura ossea del paziente indagando il grado di mineralizzazione delle sue ossa.
Si tratta del test di riferimento per la diagnosi dell’osteoporosi e per la prevenzione delle fratture ossee.
Come si svolge la MOC
La mineralometria ossea computerizzata sfrutta la tecnologia a raggi X per misurare la quantità di calcio presente nell’apparato scheletrico.
Per farlo il paziente viene fatto sdraiare su uno speciale lettino dotato di un braccio mobile che in circa 3 minuti completa l’analisi ossea.
A differenza della classica risonanza magnetica questo tipo di esame non richiede che il paziente sia chiuso in un tunnel o in altre situazioni che potrebbero mettere a disagio i pazienti claustrofobici.
Si tratta di un esame totalmente indolore che non necessità di nessuna preparazione preliminare da parte del paziente se non evitare l’assunzione di integratori di calcio nelle 24 ore precedenti l’esame.
Quando si deve fare la prima MOC?
Episodi fragilità scheletrica e fratture ossee spontanee sono più frequenti dopo i 50 anni d’età, per questo un esame MOC viene solitamente prescritto in caso di campanelli d’allarme di questo tipo. Dopo i 65 anni è fondamentale eseguire questo esame come routine per monitorare la salute delle proprie ossa.
Chi non può fare la MOC?
La Mineralometria Ossea Computerizzata è un esame totalmente sicuro per il paziente, il rischio maggiore nella quale si può incorrere è quello del “risultato falsato” causato da controindicazioni specifiche. Per questo viene sconsigliato questo esame a tutti i soggetti che soffrono di una marcata artrosi che potrebbe alterare i risultati.
Quando i valori della MOC sono preoccupanti?
I risultati della MOC vengono interpretati dal T-Score, un valore che identifica quanto la densità ossea è minore o maggiore rispetto a quella di un adulto in salute di 30 anni. Più il T-Score è basso più la densità ossea è limitata.
Secondo l’OMS, al disotto di un valore T-Score di –1,0 la densità ossea è bassa e questo indica la presenza di osteopenia. Viene invece diagnosticata l’osteoporosi con un T-Score uguale o inferiore a –2,5.
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